La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): curarla con la dieta e l’osteopatia

Descrizione

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) o di Stein-Leventhal è una malattia di tipo endocrino che si manifesta con ovaie ingrandite e micropolicistiche all’interno, mentre la superficie esterna appare punteggiata da un numero anomalo di piccoli follicoli. Nella PCOS molti follicoli non raggiungono mai il completo sviluppo, determinando così problemi di ovulazione, talvolta condizioni di infertilità legata ad anovularietà cronica, cicli mestruali irregolari o, ancora, sovrappeso e irsutismo (peluria abbondante).

Eziologia

Tra le cause di questa sindrome, vi è uno squilibrio ormonale, che compromette un’adeguata produzione di estrogeni ed impedisce al follicolo di completare la sua maturazione con probabile conseguenza di PCOS.

L’eziologia è ancora piuttosto incerta. Pare che nel 50% dei casi vi sia familiarità, ma non è stato ancora compreso il meccanismo di trasmissione. Inoltre, diverse evidenze scientifiche aprono la possibilità di un’altra via, che lega il disordine della PCOS all’insulino-resistenza, iperinsulinemia con conseguente iperandrogenismo. Questa teoria è interessante perché consente di agire per tempo, con la prevenzione. In un articolo di “Clinics in Dermatology” del 2010, sono stati infatti riportati i risultati di uno studio che ha accertato quanto segue:

Alti livelli di zuccheri nel sangue (glicemia), che il corpo cercherà di controllare con la produzione di molta insulina, non consentono una buona regolazione ormonale ipofisaria, che a sua volta regola la maturazione dei follicoli. Alti livelli di insulina, dunque, portano a scarsa produzione dell’ormone FSH ipofisario che permette la maturazione follicolare; di conseguenza, i follicoli rimangono inglobati all’interno delle ovaie divenendo cisti.

Secondo un più recente studio inglese pubblicato sulla rivista “Human Reproduction”, si stima che tra il 50% e il 70% delle donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico – indipendentemente dal peso – mostra un grado più o meno accentuato di resistenza all’azione dell’insulina. Tipicamente, queste pazienti hanno un’alimentazione troppo ricca di zuccheri complessi, che con il tempo diventano insulino resistenti.

Trattamenti

Oggi si hanno valide alternative oltre alla classica terapia farmacologica, che prevede l’impiego di contraccettivi orali per la regolazione ormonale ipofisi-ipotalamica. Ossia: 

  1. DIETA: visto quanto descritto sopra, è fondamentale adottare un’alimentazione che riduca al minimo l’utilizzo di carboidrati e di dolci con farine raffinate (come quella di tipo “00”). Sono da evitare prodotti industriali e confezionati come torte, biscotti, ma anche pane e riso bianco, ecc. Seguire queste indicazioni alimentari permette di ridurre i picchi glicemici ematici e quindi la necessità di grossi carichi insulinici correttivi, che interferiscono nella maturazione follicolare.
  2. OSTEOPATIA: oltre alla sana alimentazione, l’osteopatia può dare un’importante aiuto, intervenendo sui meccanismi che regolano la secrezione e la regolazione circolatoria e ormonale. Il trattamento, quindi, consiste nella valutazione globale dell’individuo, con particolare attenzione all’asse endocrino-ormonale, e nell’agire sull’interazione tra i vari sistemi che possono ostacolare il normale funzionamento del ciclo ovarico. Particolare attenzione sarà rivolta anche a:
    • sistema cardiocircolatorio, in quanto principale trasportatore ormonale
    • sistema ipotalamo-ipofisario, che regola l’attività e la secrezione ormonale
    • sistema neurovegetativo, ricercandone una migliore regolazione in quanto regolatore dell’omeostasi interna.
    • mobilità del mediastino, del diaframma addominale e dei visceri addominali rispetto agli altri sistemi.

L’osteopatia può essere efficace anche per stimolare la mobilità dell’utero quanto più possibile, attraverso delle manipolazioni specifiche sull’addome. In questo modo, si può regolarizzare il ciclo, determinando quindi una modifica nel sistema di bio-feedback e nella comunicazione tra utero-cervello-ovaie. Questo lavoro – unito ad un’attenta alimentazione centrata non solo sull’insulina, ma anche sulla disintossicazione da latte e derivati per la regolazione del transito intestinale – aiuta nella regressione della sindrome dell’ovaio policistico.

Bibliografia

Nutrition and Acne. F William Danby. In Clinics in Dermatology. Novembre – Dicembre 2010 [Abstract]

Insulin Resistance in a Large Cohort of Women With Polycystic Ovary Syndrome: A Comparison Between Euglycaemic-Hyperinsulinaemic Clamp and Surrogate Indexes. Flavia TosiEnzo BonoraPaolo Moghetti. Human Reproduction, Oxford England. 2017 December [Abstract]